L’università come necessità
Nel 1962 Bruno Kessler, Presidente della Giunta provinciale, convince la sua DC – non troppo entusiasta – che il Trentino ha bisogno dell’università. Non può esserci solamente la vicenda economica nel grande progetto della ricostruzione, c’è anche la necessità di un supporto culturale.
Così nasce l’Istituto Superiore di Scienze Sociali, divenuto poi, la prima facoltà di Sociologia in Italia. La sede è in via Verdi e condivide gli spazi con il Museo Tridentino di scienze naturali. Nel novembre 1962 gli iscritti sono 226, dei quali 136 sono trentini, 65 di fuori Regione e 25 alto atesini.
Ma la vera innovazione della facoltà di Trento, a livello nazionale, è un’altra: La nuova Sociologia è aperta a tutti i giovani diplomati e non più limitata a chi aveva frequentato il liceo; anche chi proveniva da istituti di formazione superiore di indirizzo tecnico, come ragioneria e scuole magistrali, aveva ora la possibilità di continuare gli studi.
«E’ incredibile la capacità decisionale e di convincimento di Bruno Kessler. Un esempio è la nascita dell’Università di Trento. Bruno Kessler era Presidente della Giunta provinciale, ma la Provincia non aveva competenza in materia di università. Eppure nel gennaio 1962 egli annunciò in Consiglio provinciale l’intenzione di creare un’università a Trento, nel luglio dello stesso anno fece approvare un legge provinciale per la fondazione dell’Istituto Trentino di Cultura. Questo nel settembre fondava l’Istituto Superiore di Scienze Sociale, che a sua volta inaugurava il primo anno accademico il 14 novembre 1962!» [Franco Sandri, nato a Faedo nel 1937]
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