Benessere e nuove tendenze
Nel corso degli anni Sessanta il benessere aumenta e ci si può permettere di non pensare più solo a soddisfare le necessità di base. Ad esempio le donne vanno più spesso dalla “pettinatrice” e gli uomini dal barbiere per ritoccare barba, baffi e capelli.
La rivoluzione socio-culturale del decennio influenza anche l’abbigliamento e lo stile: in poco tempo si diffondono veri e propri segni di distinzione, in parte condizionati dalla provenienza sociale e dalle disponibilità economiche.
Il Sessantotto, oltre a creare nuovi modelli di pensiero, dà vita ad una serie di “status symbol” che caratterizzano i ragazzi “controcorrente”: il modo di vestire dev’essere un segno di riconoscimento, deve far intendere l’appartenenza politica e deve differenziare dalla massa considerata perbenista. Eskimo, jeans, scarpe da ginnastica (marca Superga oppure All Star), giacca di pelle, barba e capello lungo spettinato caratterizzano il look trasandato dei ragazzi contestatari, quello di chi non si vuole adeguare ad una società capitalistica.
I ragazzi “per bene” vestono jeans, ma li abbinano a camicie, pullover e mocassini; preferiscono capelli corti a spazzola, o a “scodella”, con la riga in mezzo o di lato. Con il successo dei Beatles si diffonde la tendenza a portare caschetto e basette.
Le ragazze “anticonformiste” portano gonne lunghe, pantaloni, camicie e maglioni larghi senza forma. I capelli sono generalmente lunghi e lisci, non troppo ordinati.
Bikini, minigonna, fuseaux aderenti fanno il loro ingresso nella società. I tempi stanno cambiando: le donne pretendono il riconoscimento dei loro diritti, tra cui quello di esaltare la propria femminilità fuori dagli schemi.
Le ragazze “per bene” preferiscono uno stile classico: gonne svasate o a pieghe fino al ginocchio, mocassini, ballerine o décolleté, golfini in tinta con la gonna. I capelli sono sempre in ordine e trattenuti con cerchietti o fermagli. Oltre al capello lungo inizia a diffondersi anche il caschetto corto, secondo la nuova tendenza del momento.
La moda ammette le eccezioni, i ritorni e le proposte ma come descrive bene la Legge di Laver: un abito e’ percepito Indecente dieci anni prima del suo tempo, Spudorato cinque anni prima, Ardito un anno prima, Elegante ora, Fuori moda un anno dopo il suo tempo, Orribile dieci anni dopo, Incantevole 70 anni dopo, Bello 150 anni dopo.