Due binari paralleli ma differenti

 

Le trattative che seguono alla relazione prodotta dalla Commissione dei 19 − che era stata istituita per studiare la questione altoatesina e per presentare delle proposte al Governo − si sviluppano su due diversi fronti:

  1. Il primo fra lo Stato e la minoranza linguistica.
  2. L’altro invece fra l’Italia e l’Austria, con protagonista Aldo Moro, all’epoca Presidente del Consiglio.

 

Il “Calendario operativo”:

  1. È stato definitivamente concordato nel vertice di Copenaghen del 30 novembre 1969.
  2. Prevede 18 punti (obiettivi) che riguardano l’attuazione da parte di Italia e Austria di una serie di atti, condizione senza la quale non si giungerebbe alla quietanza liberatoria (che arriva solo nel 1992) ovvero alla definitiva chiusura della controversia Italia-Austria in sede ONU.
  3. Rappresenta uno strumento di garanzia per gli impegni assunti reciprocamente tra Austria ed Italia.

 

Nel novembre 1969 il congresso della SVP concede la propria approvazione al “Pacchetto” proposto dalla Commissione dei 19 nella convinzione che le 137 misure in esso contenute, una volta tradotte in norme, garantiranno una maggior tutela della popolazione sudtirolese.

 

Raggiunto l’accordo sul “Pacchetto”, nel dicembre 1969, le difficoltà più grandi sono superate, tanto che nel 1970 viene istituita una speciale Commissione e nel 1971 viene approvato il Secondo Statuto, che entrerà in vigore con il Testo Unico del 1972.

 

 

 

 

 

 

 

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